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Incominciamo dalle cose piccole !
Teodorico



Cari i miei sudditi monzesi i vostri cari Poeti, anche i sommi, vi hanno raccontato un “fracc de ball” sul mio conto: non sono affatto precipitato col mio nero destriero nello Stromboli come ha detto il Carducci.
Anzi sono qui ancora, sono tornato nella mia città preferita, nella mia corte sita nella via che ora chiamate Cortelonga: non ho trovato più la mia vecchia casa, tanto non mi serve, ma la via c'è ancora.

Già perché io sono Teodorico I re degli Ostrogoti, detto da Verona ma che aveva scelto come dimora questa nostra città ancora prima di chi poi l'ha resa famosa, la regina Teodolinda (o Teodelinda come qualcuno vuole che sia) la scegliesse come capitate estiva (o permanente stando allo stemma cittadino) del suo regno, per star lontana da zanzare e ranocchie della bassa.
Quindi mi sento e sono monzese e sulla città ho ancora il diritto-dovere di sorvegliare e vedere obiettivamente – tanto nessuno mi vede – come operano i reggitori della città.

Dico subito che il rientro nella mia via mi ha veramente turbato: non la conosco più !
Ai lati marciapiedi realizzati con tasselli di porfido ben disposti, che però sono stati posati un po' affrettatamente perché si sollevano, una aiuola senza bordo con margheritine semi appassite che tutti calpestano ed una fontana che serve da portarifiuti ai giovinetti che siedono sulle spalliere delle panchine - la seduta serve per appoggiarvi le scarpe - e le decorano con scritte e graffiti.
Per non parlare dei mozziconi che invadono le aiuole coperte da griglia in cu vi sono tisiche piante.
Ai miei tempi il tabacco non esisteva ma, dicono che serva da concime !!
Sarà, ma non causa il cancro ?
Dicono anche questo.
Per non parlare di moto, motorini, scooters e vetture posteggiate disordinatamente.

Beati i miei tempi in cui si usavano i cavalli che sporcavano sì – come fanno tutti i cani cittadini in barba alle norme in vigore che i proprietari degli stessi non rispettano – ma il cui sterco era concime ricercato particolarmente per i fiori !!
Ma “i cavai del dì d'incoo, cumè fann i cann , sporchen e basta !!
A proposito delle marmette, pare che imperino nella pavimentazione dei centro storico : piacciono evidentemente alle Amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo c che si preoccupano di iniziare i lavori e non finirli come l'è per a sigillatura delle pietre secolari attorno all'Arengario, iniziata ma non completata: ne manca apena apena una fetina, chi sa perché ?
Ma torniamo alle nostre marmette: quanto durano in opera ?
Questa è la domanda che i cittadini si pongono incespicando continuamente nelle buche di quelle che mancano nelle due vie principali della città , che si sollevano grazie anche a condotte d'acqua che perdono e gonfiano il terreno.
Ma questa amministrazione – e le precedenti che le hanno parimenti le hanno proposte e fatte mettere in opera, che si vanta essere al servizio della città e quindi dei cittadini, di essere “radicata” sul territorio (ma lo erano anche le precedenti) perché non si preoccupa della manutenzione normale dei marciapiedi sia del centrio che della periferia pieni di crepe e buche .
Perché non si preoccupa che le normative e le disposizioni di legge vengano rispettate.

Dappertutto posteggi abusivi con le 4 luci lampeggianti: il mio scrivano che studia la modernità, mi dice che il codice della strada in vigore prevede le luci lampeggianti solo per sosta di emergenza.
L'andar a fare acquisti o prendere il “caffè” non mi pare sia emergenza.
Per non parlare degli “invalidi fasulli” : vetture con contrassegno di invalido da cui scende gente in perfetto stato di salute e se gli chiedi qualcosa vanno tutti a prendere la nonna che magari abita assai distante se non è addirittura… passata a miglior vita.
Ma cosa credono i politici locali, non pensano che ai contribuenti non incomincino a girare gli “sferoidi” ?
E quanto sto elencando non è che l'inizio, ne avremo di cose da dire e le diremo: io non comando più ma vedo e posso commentare
A presto car i me munsciasch.

Teodorico da Monza


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  28 febbraio 2011